Pagina on-Line dal 12/05/2012

CLOVIS HESTEAU, POETA ALCHIMISTA, RICEVITORE GENERALE DEL CONTE DE LIGNY, ED IL PALAZZO  DEI PODERI A LIGNY-EN-BARROIS.
di Fourier de Bacourt.

Originariamente apparso sul Journal de la Société d’archéologie et du Comité du Musée lorrain — poi de la Société d’archéologie lorraine et du Musée historique lorrain, livraison de 1899 – 10 – 48e année, questo è uno dei primi saggi ad apportare un contributo critico sulla figura di Clovis Hesteau de Nuysement (1550/60-1623/24), il poeta ed alchimista autore del Poeme philosophic de la verité de la Phisique mineralle (1620) e di altre rilevanti opere alchemiche.

Traduzione di Massimo Marra ©, riproduzione vietata con qualsiasi mezzo e per qualsiasi fine, tutti i diritti riservati. 

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Nel suo stato presente, il palazzo che ha conservato il nome di Antico palazzo dei poderi a Ligny-en-Barrois, non dà che una vaga idea del suo passato splendore: le costruzioni ed i giardini, d’altro canto, sono stati in larga parte distrutti, spezzettati, alienati, e, al loro posto, nuove costruzioni sono state edificate. Per rendersi conto dell’architettura primitiva, bisogna penetrare nella corte interna di cui riproduciamo i due aspetti principali.

Il nome di Palazzo dei poderi dato a questa abitazione è moderno, e, fino alla vendita del 1759, esso non  prevaleva su quello più antico ed esatto di hôtel Nuisement: probabilmente i Nuisement non lo fecero affatto costruire (1), ma il loro possesso data già dagli ultimi anni del XVI secolo, ed è in questo che consiste per noi l’interesse di questa denominazione, poiché il primo Nuisement che vi si installa non è altro che il poeta alchimista Clovis Hesteau.
Nulla di preciso è apparso fin qui su questo personaggio. Gli autori non sono neanche daccordo sulla sua identità. I dettagli che seguono hanno dunque la loro importanza.
Per conoscere il luogo in cui nacque Clovis Hesteau, sarebbe sufficiente consultare la sua opera poetica, edita nel 1578, nella quale egli si definisce Figlio di Blois. Dorat, il Pindaro francese, gli fece conosc4ere non  solo i poeti greci e latini, ma anche alcuni degli italiani e dei francesi che erano stati tra i più rinomati; egli fece meglio ancora ponendo il suo discepolo al servizio del duca d’Anjou. Questo principe procura ad Hesteau il posto di segretario di Monsieur, e quello di segretario della Camera del re quando Monsieur sale al trono sotto il nome di Enrico III. Il favore di Dorat, che Carlo IX aveva nominato “poeta reale”, valse ad Hesteau l’amicizia dei più bei spiriti del suo tempo. Du Perron “professore reale”, Balzac, Rivasson. Nicolas Goulu, Jean de Boisières, La Jessée, chne furono suoi colleghi o suoi amici, gli resero lodi pubbliche. il suo bagaglio letterario era ciò nonostante mediocre, e la raccolta poetica in tre libri che fece apparire sotto il patrocinio di Monsieur non avrebbe salvato il suo nome dall’oblio (2). 
Ma già altri lavori lo sollecitavano. Francois Monseigneur, il celebre alchimista della casa di Candale, introdotto alla Corte dal duca d’Alencon, aveva interamente sedotto Hesteau con le sue teorie non meno che Passerolle e van Ghell con le loro esperienze; presso quest’ultimo, non aveva egli veduto

Con un grano di polvere
dodici grossi d’argento vivo senza frode in oro mutati?
(3)

Egli era allora assai giovane. La protezione del suo principe gli permette di «perseguire e battere con ardore il premio proposto dal tre volte “grande Mercurio” sotto l’egida di Chassemal, dei Libarius, dei Lullo, e più tardi dello scozzese Napire la cui reputazione doveva deciderlo a intraprendere il viaggio verso Londra» (4). Egli si trovava col duca d’Alencon in Belgio quando questi fu sorpreso dalla morte (1584).
Privato del suo migliore appoggio, pressoché rovinato dalle sue folli esperienze, Hesteau rimase nondimeno a Parigi fino a quando visse Enrico III; ma, all’avvento di Enrico di Navarra, stanco degli intrighi di corte e delle fluttuazioni della politica, sospetto al nuovo sovrano, egli pensa a crearsi lontano dalla capitale una posizione seria, tranquilla e remunerativa. Di conseguenza, egli si indirizza all’amico fedele del fu duca d’Anjou, Francois de Luxembourg, primo duca di Piney e conte de Ligny-en-Barrois. Il ricevitore generale del Conte, Gérard Collesson, era appena morto (1591), ed Hesteau gli successe (5).
Dal 1591 al 1623, data a partire dalla quale noi perdiamo traccia della sua esistenza, Clovis Hesteau de Nuisement, mena a Ligny una esistenza abbastanza agitata. Le sue funzioni amministrative non gli impedirono di soddisfare i suoi gusti letterari: è a quest’epoca che egli pubblica una traduzione del Trattato della Costanza di Juste Lipse. La sua passione per le esperienze chimiche si risvegliava, e ben presto essa lo domina del tutto. Grazie a lui sopraggiunse la moda di queste esperienze, alle quali la protezione del duca di Lorena dona un incredibile impulso. Lo storico che raccontasse questo episodio della storia dell’alchimia in Lorena, interesserebbe più di un lettore (6). Per molti anni, col favore di buone cure mediche, l’infatuazione non si attenuò, ed è senza sorpresa che vediamo, nel novero dei collaboratori di Clovis nella grande opera François de Riguet, La roche-Brinel, Oryot, ufficiale forestale di Bar, M. de Pullenoy ed il giovane Antoine de Couvonges (7).
Gli alchimisti alloggiati ed mantenuti dal duca di Lorena nel castello di Condé (Custines) rimasero in buona luce malgrado i clamorosi processi. Quando essi cadranno, Hesteau cade con loro: o almeno il suo nome non appare più nei nostri atti pubblici, ma resta sui libri di filosofia ermetica stampati sotto il patrocinio del duca Enrico, che ne fornisce la carta (8).
Questi due libri divenuti molto rari sono intitolati:

Poème philosophic |de la Vérité de la | Phisique minéralle | où sont réfutées les objections que peuvent faire | les incrédules et ennemis de cet art | auquel est naïvement et véritable | ment dépeinte la vraye matière des Philosophes, par le sieur de Nuisement receveur général du comté de Ligny-en-Barrois, etc. (9).

Traittez de | l’harmonie | et constitution | généralle du vraye sel | secret des philosophes et de l’Esprit | universel du  monde suivant le trois | iesme principe du Cosmopolite | oeuvre non moins curieux | que profitable tant de la cognoissance | de la vraye medecine chimique | recueilly par le sieur de Nuisement | receveur général du comté de | Ligny-en-Barrois (10).

Questi due libri sono stati ristampati la La Haye nel 1639 con un Traité du Soulphre, second principe de Nature; nel 1640 apparve una edizione delle Oeuvres de la phisique naturelle contenent les trois principes des Philosophes (11). Queste pubblicazioni fecero credere a Villeterque che dopo la morte del duca Henri, suo protettore (1624), Clovis Hesteau si rifugiasse all’estero per continuarvi più liberamente e su più vasta scala le sue esperienze: «(François) (12) Hesteaux, pratico, ciarlatano, letterato, filosofo, medico, finanziere, non era nato a Ligny e non vi morì, morì piuttosto presso gli Olandesi, ai quali aveva chiesto la libertà di praticare senza timore d’essere impiccato il culto di Mercurio di cui paracelo, Villanova e Bacone furono gli apostoli ferventi» (13).
La verità è che Villeterque ignorava, come anche noi ignoriamo, dove e quando è morto Nuisement. Se i registri dello stato civile di Ligny per i decessi di quest’epoca non fossero distrutti, noi vi troveremmo molto probabilmente la traccia di quello di Clovis in questa città, nell’anno 1622 o 1623, perché dall’anno 1623, suo figlio è nominato ricevitore generale della contea, funzione che rimane ereditaria nella famiglia. 
Clovis Hesteau professava il cattolicesimo (la sua dedizione alla Lega e numerosi passaggi dei suoi libri ne fanno testimonianza); e, benché egli fosse singolarmente intinto di paganesimo, la sua religione era, insomma, quella di un gran numero di letterati e signori cattolici dei suoi tempi. Ma si confondeva allora in una medesima riprovazione d’impostura gli alchimisti e gli stregoni. Ai giorni nostri, non vi è forse ancora la tendenza a prendere alchimia per magia? Si pensa dunque che il nostro alchimista, d’altronde così impopolare, sia stato disprezzato dai suoi contemporanei (14); nondimeno l’epiteto di ciarlatano che gli assegna Villeterque stupisce da parte di quest’uomo di così grande spirito. No, gli alchimisti non furono dei ciarlatani: senza dubbio, essi ebbero il torto per la posterità di perseguire delle utopie particolarmente care all’umanità: la trasmutazione dei metalli  in oro e la panacea universale, ma dalle loro esperienze doveva nascere, in mancanza della pietra filosofale, tutta una serie di sostanze interessanti. Dalle loro storte è uscita la chimica moderna, scienza dalle molteplici risorse e dalle applicazioni infinite.
In questo grande lavoro preliminare, quale fu la parte di Nuisement? Lo storico della filosofia ermetica la riduce a niente (15): Senza dubbio l’alchimista di Ligny  fa in qualche punto una confessione assai suggestiva:

E quando il mio ricordo i miei errori mi testimonia,
Impallidisco di tristezza ed arrossisco di vergogna
(16).

Ma un fatto si impone, innegabile. I lavori di Clovis lo porteranno a tentare cure mediche che ebbero un grande successo: «Grazie a dei sudori universali e naturali, egli ottiene in certe malattie gravi degli effetti tanto miracolosi che, egli dice, «non oserei rendere pubblici senza temere il titolo di ciarlatano». Queste fortunate cure porteranno la sua reputazione fino alla corte. Il duca di Lorena viene a Vigny; una “informativa solenne” fu fatta in sua presenza. La “moltitudine” delle disposizioni favorevoli convinse il Sovrano, e allorquando suo fratello, il cardinale di Lorena, fu colpito dalla malattia di cui doveva morire, Hesteau fu chiamato. Un complotto dei medici lo forza ad allontanarsi senza aver fatto nulla (17).
Da dove proviene dunque l’impopolarità persistente che si è associata alla memoria di Nuisement, malgrado gli incontestabili servizi che egli rendeva alla popolazione sofferente? Senza dubbio quest’uomo, straniero al paese, fu un amministratore detestabile, sovente deferito alla giustizia dai duchi François ed Henri de Luxembourg; senza dubbio il suo rigore contro i contribuenti giustifica le recriminazioni dei suoi contemporanei, già indisposti dai misteriosi lavori ai quali egli costantemente si dedicava, sia nel suo palazzo di Vigny, sia nel padiglione isolato della Grange-aux-Champs (18). Ma questa unanimità nell’odio, senza alcun ricordo dei benefici ricevuti, stupisce a buon diritto. Non si può ammettere che essa fu provocata ed accuratamente mantenuta dal corpo medico, i Purgon patentati di quei tempi?

Nulla invidia nisi medicorum

ha detto Orazio.
A seguito della nota che abbiamo citato in precedenza, Villeterque scrive: «Guardarsi dal confodere Hesteaux ricevitore di Ligni e l’Hesteaux che fu uno dei poeti amorosi della Corte di Valois».
Villeterque si sbaglia. Si tratta del medesimo personaggio.
Il primo volume delle Oeuvres poétiques di Clovis Hesteau, pubblicato nel 1578, contiene una Ode Pindarique à Monsieur sur ses victoires. Ora, nel Traittez du Sel pubblicato nel 1621, l’autore, che abitava Ligny-en-barrois, dice espressamente: «… il che d’altronde io ho dipinto nell’Ode pindarica dedicata al granduca d’Alencon, mio onoratissimo signore e maestro, della quale riporterò, a questo proposito, qualche verso:

Lo spirito porta sulla superficie
Di questa indigesta massa etc
. (19).»

Questa sola citazione è conclusiva gli atti del tempo ci forniranno altre testimonianze: noi non ne estrarremo che i documenti necessari alla genealogia del nostro alchimista.

I. Clovis Hesteau, signor di Nuisement, aveva sposato Marie Nitard, sorella di Sibille Nitard. maritata a Nicolas Leschicault, orefice a Bar. Si ha notizia di essi per la prima volta nei registri di stato civile di Ligny il 2 febbraio 1592. I loro figli conosciuti furono: Henry, Madeleine, e César, morti giovani; Lucrèce, religiosa annunciata a Sain Mihiel; Anne, sposata ad Antoine Dandelin, signor di Baudinet, e Louis.

II. Louis Hesteau, nato a Ligny-en-Barrois nel 1594, succede a suo padre come ricevitore generale della Contea (20). Egli sposa Marie Housson, figlia di Jean e d’Isabeau Gombert de Vaincourt, da cui ebbe Marguerite, sposa del nobile Antojne Morison, avvocato a Bar-le-Duc, Marie-Anne, sposata a Jean de Laroche-Cousseau, capitano di fanteria al reggimento del maresciallo de la Ferté, dichiarato gentiluomo il 18 novembre 1667 (21), Charles, sposato a Marguerite de Corail, figlia di un governatore di Ligny, e Jacques

III. Jacques Hesteau, ricefvitore generale della contea di Ligny nel 1658 (22), sposa Loise Morison, sua cugina, da cui ebbe almeno undici bambini (23). Citiamo solamente Charlotte-Henriette (1646-1754), sposata a Gaspard Lescamoussier, auditore dei Conti di Bar, e Antoine, che segue.

IV. Antoine Hesteau (1647-1710), fu luogotenente particolare nella prevostura di Ligny e sposato nel 1675 a Anne-Madeleine Petit, o Le Petit, dei signori di Vaux-la-Petite, da cui ebbe 10 figli (24).

V. Louis Hesteau, il maggiore (1675-1734), luogotenente particolare come suo padre, sposa Marie-Françoise Lescaille et fu prevosto di Saulx, in parte signore d’Oey, e sindaco di Ligny. Suo fratello detto, Charles-François-Henry (1679-1747) fu canonico della Collegiale. Loro sorella Marguerite-Charlotte, nata nel 1678, si sposa il 7 dicembre 1709 con Jacques de Langres, divenuto più tardi direttore generale dei poderi del contea di Ligny.

Ed ecco  come la casa dei Nuisement prende la denominazione di Palazzo dei Poderi. Dopo Jacques de Langres, questa bella dimora passa al genero di questi: Pierre-charles Remyu de Courmun, che la vende nel 1769 a Jean Brigeat de Lambert, ultimo appaltatore generale (25).

Modello o copia dei ricchi palazzi barrisiani costruiti al tempo degli architetti Gratas, il palazzo Nuisement è sopravvissuto molto tempo per divenire infestato e portare sfortuna ai suoi ospiti, soprattutto a coloro che vi nascevano. L’originalità e la ricchezza della sua architettura, unica a Ligny, la cattiva reputazione di Clovis Hesteau a cui la tradizione ne attribuisce la costruzione, le esperienze fantastiche alle quali egli si dedicava, l’incendio che, in una notte di dicembre dimora il corpo principale della costruzione e quattro case attigue (1638), le scene tragiche che vi si succedono più volte lungo due secoli, la morte commovente dell’appaltatore generale J. de Langres (1730) e dell’ultimo Hesteau (1754), quella non meno triste dell’ultimo Brigeat de Lambert (1800), l’impopolarità che, in ogni tempo, si è associata agli esattori ed alla loro troppo rapida fortuna, ed ecco ben più di quanto sia necessario per far nascere la leggenda nera e renderla vivace fino ai nostri giorni nell’immaginazione popolare. 

NOTE:

(1) Il cavaliere de la Morre, la cui figlia ed i cui nipoti furono, per più di sessant’anni, proprietari di questo palazzo, gli ripeteva spesso che, sotto la Reggenza, lo di designava anche Maison Quevonge, senza dubbio in ricordo del lungo soggiorno che vi fece Antoine de Stainville Couvonges dopo il suo matrimonio con Bonne de Montpezat (1598). È indifferente notare che è nelle dependances del palazzo che è stata trovata, nel 1884, la tavola d’orologio solare incisa da Hanzelet e sulla quale sono incisi i ritratti di Antoine de Couvonges e della sua prima moglie? (L. Germain, Mém. de la Soc. d’archéologie lorraine, 1892, p.  394-411)

(2) Tome I, Stances, hymnes, odes. / Tome II, Amours (101 sonetti) / Tome III , Divers poèmes (satire, epigrammi, canti pastorali etc.). 

(3) Poème philosophic, etc. Introduction, versi 5 e 6.

(4) Le valeureux et docte Alexandre Napire, Chevallier du Grand Roy, Baron de Marquiston.

(5) Questo Gérard Collesson, figlio di un altro Gérard al seguito di Margherita di Savoia, aveva sposato il 5 luglio 1580 Claude Broussey, figlia del fu Jacques Broussey, di Nant-le-Grand. Stato civile di Ligny.

(6) Tutti i materiali di questa storia sono negli archivi di Meurthe-et-Moselle, B. 1328, B. 4965, da B. 4970 a 4975. B. 87, B. 4983, B. 4990. Il processo degli alchimisti è B. 5043.

(7) Egli divenne governatore del ducato di Bar. Dalla sua prima moglie Bonne de Montpezat, egli ebbe Charles, decano della primaziale di Nancy, Antoine, barone e poi conte di Couvonges, ucciso a Lérida. Dalla sua seconda moglie, Eve di Pulnoy, vedova di Théodore de Haraucourt, egli ebbe Charles-François ultimo conte di Stainville-Couvonges. 

(8) Carta della cartiera di Condé (Custines) fornita a Clovis Nuisement, 1620 – Archives de Meurthe-et-Moselle. B. 4988.

(9) Dédié | à très haut très puissant | et très vertueux Prince | Monseigneur le duc de Lorraine et de Bar, etc. | à Paris, chez Jérémie Périer et Abdias Buisard, | à la place Dauphine près de Palais | au Bellerophon | MDCXX | avec privilège du Roy.

(10) A Paris chez Jérémie Périer et Abdias Buisard tenant leur boutique à la Cour | du Palais vers les horlogers | M. DC. XXI | avec privilège du Roy.

(11) Papier Servais, Bibliothéque de Bar-Le-duc.

(12) Il nome di battesimo è sbagliato.

(13) Liste des habitants de Ligny qui ont acquis la célébrité.

(14) «… Quelli che aderiscono alle magie, stregonerie, trasmutazioni ed infestazioni diaboliche non sono affatto cristiani …» Ordonnance de Fr. Vaultier, mayerur de Ligny, 1624.

(15) Histoire de la Philosophie hermétique par l’abbé Lenglet (1742), tomes I, 393, et III, 249.

(16) Poème philosophic, p. 52.

(17) Traittez du sel, pp. 96 e 97.

(18) Vedi il nostro articolo Les mayeurs jaunes, in Mémoires de la Société des Lettres de Bar per il 1894, p. 216 e sgg..

(19) Traittez du sel, pp. 162 e 163. Nel Poème philosophic, p. 26:
Perché ogni medicina eccellente e lodevole,
Deve essere un sale fusibile, o cosa al sale simile.

(20) Il manoscritto Boucher (Biblioth. de Bar-le-Duc) fa qui una confusione.

(21) Liste chronol. des gentilsh. de Lorraine. – Lepage e Germain, p. 342, n°2104 – Originario dell’Agénois, abitava a Marson.

(22) Archives Municipales de Ligny-en-Barrois.

(23) In seconde nozze (1663) egli sposa Louis Lèger, vedova del nobile François Cuny. Ella morirà nel 1681.

(24) Si ha spesso notizia di lui nella corrispondenza del celebre prevosto e sindaco di Bar, Antoine Morel – Archives de Vitry-la-Ville.

(25) Da suo figlio Jean-Baptiste Brigeat de Morlaincourt, sposato Gabrielle de la Morre, il palazzo, toccò per suddivisione familiare a Madame de Saint-Balmont  Nel 1860 fu venduto a M. Nocas, poi a M. Estienne-Zeller, attuale proprietario.